La lingua del Santo

La lingua del Santo

Sarà la proiezione che concluderà la settima edizione di Detour: domenica 31 marzo, alle ore 21.30, dopo la cerimonia di premiazione, verrà proiettato La lingua del Santo di Carlo Mazzacurati.

Il film si ispira a un fatto di cronaca realmente accaduto nella notte del 10 ottobre del 1991, quando le reliquie del mento di Sant’Antonio da Padova furono trafugate dalla Basilica del Santo e ritrovate 2 mesi dopo in circostanze misteriose vicino a Roma. Mazzacurati racconta di due ladruncoli più o meno occasionali: Antonio (Antonio Albanese), giocatore di rugby che semplicemente non vuole lavorare e Willy (Fabrizio Bentivoglio), un disoccupato in conflitto con sé stesso da quando la moglie lo ha lasciato. Altrettanto occasionalmente i due si ritrovano a rubare la più preziosa delle reliquie di Sant’Antonio da Padova, la sua lingua, per poi chiedere un riscatto. Il vaticano non vuole pagare ma si fa avanti un piuttosto indignato industriale veneto, disposto a pagare il riscatto. Tra decisioni e ripensamenti i due antieroi si avvieranno verso questa avventura i cui risvolti conclusivi si riveleranno imprevisti.

Le riprese del film sono state fatte tra i Colli Euganei, Padova e Venezia, luoghi d’origine del regista.

“Il paesaggio per me è una questione importante – commenta Carlo Mazzacurati in un’intervista – una specie di attore che esprime il suo pensiero”.

Nella prima parte Padova, si mostra quasi una città egoista e indifferente a chi, come Antonio e Willy, è costretto a vivere ai margini. Quelli che frequentano i bar da quattro soldi, quelli che girano “invisibili” per la strade, come commenta il narratore. Situazioni che ben si prestano a far emergere, al di là del sorriso, anche il lato triste e crudele della realtà: perché il nostro presente è qualcosa che Carlo definisce “ricco e infelice, pieno di gente spietata e triste”.

 



Pin It on Pinterest